Mutuo casa, la durata del finanziamento dipende dall’età del mutuatario 2/3

Oggi le banche concedono mutui per durate solitamente fino a 30 anni ma tendono ad applicare la seguente formula: età del mutuatario + durata del mutuo minore o uguale a 75 anni. In pratica è importante anche l’età del mutuatario; difficilmente le banche concederanno a un sessantenne un mutuo di 30 anni, perché in quel caso l’ultima rata verrebbe pagata a 90 anni, quando statisticamente aumentano le possibilità che il mutuatario possa essere deceduto.
Per questo motivo le banche tendono oggi ad utilizzare il limite di 75 anni, sommando l’età del mutuatario e la durata del mutuo. Alcuni istituti si spingono fino a 80-85 anni, ma sono sempre più rari nel panorama delle offerte.
La durata è poi decisiva per un altro motivo: da essa dipende l’ammontare di interessi che pagherò. Se opto per una durata lunga pagherò più interessi. C’è quindi una relazione diretta tra durata e interessi da pagare mentre c’è una relazione inversa tra durata e rata. È per questo che molti optano per mutui di lunga durata, a 25-30 anni, per avere un esborso mensile meno impattante.
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