Convegno FIAIP Brescia: l’immobiliare cerca la ripresa anche grazie al “rent to buy”
Di solito se ne parla come di “affitto a riscatto”, ossia quella formula d’acquisto basata sull’utilizzo di un contratto di locazione immobiliare, al termine del quale l’inquilino ha la possibilità di “riscattare” parte degli importi versati mensilmente. Ma il “rent to buy” ha anche altre declinazioni, pur non essendo ancora molto diffuso, rappresenta una modalità di compravendita della casa “alternativa”, specie quando le banche non concedono il mutuo o se il lavoro precario non permette investimenti immediati.
Sono nuove procedure che, se non determinati, possono almeno dare una mano ad uscire da un estenuante periodo di stagnazione del mercato immobiliare che, purtroppo, non è ancora giunto a conclusione. Riferisce Mauro Pasini, presidente della Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari) – collegio di Brescia, che sui temi ha organizzato un convegno ieri all’auditorium dell’Artigianelli, con la partecipazione del presidente regionale Ezio Sangiovanni Gelmini e del notaio Giancarlo Camardella, intervenuto sugli aspetti giuridico - fiscali: “La materia, finalmente, è stata normata. Speriamo serva a dare un contributo dopo lunghi anni di sofferenza: consideriamo che rispetto ai tempi migliori, possiamo parlare di un decremento del valore degli immobili fino al 40 - 50 %. A meno di così, non credo si possa arrivare”.
A farne le spese sono maggiormente gli immobili di fascia media, compresi in un range di prezzo tra i 150 e i 200mila euro, mentre conserva una certa attrattiva l’investimento sul piccolo appartamento magari da mettere a reddito ed un discorso a parte va fatto per l’immobile di pregio, che segue “regole” pressoché autonome.
La “fotografia” ritaglia una realtà bresciana, dove però, al termine dello scorso anno, si è notata una prima controtendenza. “La gente - rileva Emanuela Brescianini, consigliere della Fiaip provinciale, che conta circa 170 associati - ha capito che è ora il momento di comprare. I tassi sono vantaggiosi, e ci si deve aspettare una ripresa, anche se lenta, nei prossimi anni”.
Agevolazioni interessanti, soprattutto per l’acquisto della prima casa, sono contenute nelle nuove norme che, in applicazione del decreto “Sblocca Italia”, giungono a regolamentare la pressi del “rent to buy”, con cui il proprietrio concede il godimento del bene ad un soggetto cui riconosce la facoltà (non l’obbligo, ma in caso di disdetta l’importo dei canoni potrà essere trattenuto a titolo d’indennizzo) di acquistare il medesimo entro un termine prefissato e a un determinato prezzo.
“Una prima novità - spiega il notaio Camardella - è costituita dalla proroga del termine del contratto a dieci anni, contro i tre precedenti. Inoltre, ora è possibile imputare parte del canone come acconto del trasferimento finale dell’immobile: prima del decreto, queste figure contrattuali scontavano una duplice imposta. Non si applica poi la disciplina sulla locazione, per cui non ci sarà prelazione in caso di disdetta del contratto”.
Il “rent to buy” può essere adottato per tutte le tipologie di beni, sia terreni, sia fabbricati. Il problema principale, dicono gli esperti, è ancora la difficoltà di erogazione dei mutui: servirebbe un segnale per “ridare la fiducia”.
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