Fiaip presenta alla Camera le proposte per riformare le tasse sugli immobili
“Dobbiamo dare atto al Governo di aver mantenuto nella legge di Stabilità 2016 la scelta auspicata da molti operatori di dare un segnale di fiducia al settore immobiliare attraverso la detassazione della prima casa, oltre ad aver prorogato le detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e per il risparmio energetico”.
Lo ha sostenuto la Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) in audizione oggi presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, presieduta dall’On. Maurizio Bernardo.
“Oggi - dichiara il Presidente Nazionale Fiaip, Paolo Righi - è necessario ripristinare definitivamente il principio fondato sulla diretta relazione tra il tributo imposto e il reddito prodotto dal bene tassato, ponendolo alla base della riforma della fiscalità immobiliare.
I mille tributi fiscali che gravano sugli immobili (Imu, Tasi, Irpef, addizionale regionale Irpef, addizionale comunale Irpef, cedolare secca, Ires, Irap, imposta di registro, Iva, imposte ipotecarie e catastali, imposta di bollo, imposta sulle successioni e sulle donazioni, tasse sui rifiuti, tributo provinciale per l’ambiente, contributi ai Consorzi di bonifica, tassa occupazione spazi pubblici) rendono impossibile, per un investitore, calcolare il proprio ritorno economico sull’investimento e continuano a costituire una zavorra pesantissima per la ripresa del mercato immobiliare”.
Necessario - sempre secondo la Fiaip - prevedere quindi una tassa unica sugli immobili (Service Tax), che includa tutti i tributi, auspicando che essa si fondi su un’effettiva correlazione con i servizi che l’ente locale fornisce all’immobile.
In questo modo si rispetterebbe allo stesso tempo il principio di eliminazione dell’imposizione patrimoniale e si risponderebbe anche ai criteri propri del federalismo fiscale.
“Una riforma complessiva della tassazione immobiliare si dovrebbe fondare - riprende Righi - su una semplificazione del quadro tributario e su alcune misure imprescindibili: abbassamento generale a lungo termine della pressione fiscale sugli immobili; abolizione della tassa sulla prima abitazione per tutti; introduzione di una tassa unica sugli immobili”.
Occorre assumere quale principio di fondo nell’ambito di una riforma complessiva della tassazione immobiliare (riforma anticipata da questo Governo) la soppressione di qualsiasi forma di imposizione di tipo patrimoniale.
Ciò si tradurrebbe, quindi, in una definitiva eliminazione di un’imposizione fiscale su di un bene che non produce alcun reddito, quale l’immobile adibito ad abitazione principale.
Il mantenimento, tuttavia, della tassazione sugli immobili A/1, A/8, A/9, comporta per Fiaip, purtroppo, il permanere di una patrimoniale su alcuni immobili.
Gli agenti immobiliari Fiaip chiedono una semplificazione della tassazione sugli immobili e l’introduzione di una vera “Service tax”, oltre all’eliminazione di qualunque imposizione patrimoniale, anche per gli immobili non adibiti ad abitazione principale, che non devono più essere gravati da una tassazione patrimoniale.
Tra i punti proposti dalla Fiaip per il rilancio del mercato immobiliare anche gli incentivi fiscali in caso di cessione in permuta.
“Una proposta - sottolinea ancora Righi - che consentirebbe di coniugare la ripresa del mercato immobiliare con gli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici e che potrebbe anche esentare, per un tempo definito le imprese costruttrici dal pagamento delle imposte dirette ed indirette (IUC, Irpef, Ires, Irap) gravanti sugli immobili ricevuti in permuta - da qualunque soggetto - a fronte della cessione di immobili abitativi ed a condizione che le stesse imprese effettuino lavori di ristrutturazione sugli immobili ricevuti”.
Sul tema delle locazioni, inoltre, il presidente nazionale Fiaip ha affermato che per il rilancio: “E’ necessario rivedere la normativa vigente sulle locazioni, sia in termini di tassazione, che di durata dei contratti: “liberalizzare” e incentivare il mercato delle locazioni significa non solo soddisfare un'esigenza sociale, ma anche ripristinare le condizioni per rilanciare l'investimento immobiliare da sempre bene - rifugio per gli italiani”.
Infine, nel corso dell’audizione, Fiaip ha inoltre proposto la possibilità di rendere il contratto di locazione titolo esecutivo e di ridurre l’aliquota Imu a favore dei soggetti che concedono in locazione i propri immobili, con particolare riferimento ai contratti di locazione stipulati a canone calmierato.
Nel pacchetto di proposte presentate dalla Fiaip anche l’estensione e l’aumento della misura della detrazione delle spese sostenute dal contribuente in campo immobiliare, in quanto è necessario intervenire anche sull’innalzamento dell’importo delle spese detraibili siano esse riferite all'acquisto dell'immobile che alla provvigione versata agli agenti.
In quest’ottica Fiaip auspica la rimodulazione dell’Iva nella fattura dell’agente immobiliare, poiché è più corretto rapportare l’ammontare della percentuale Iva contenuto nelle fatture degli agenti immobiliari all’ammontare della percentuale Iva/imposta di registro versato dall’acquirente dell’immobile.
Condividi questa notizia su: