I dati del Listino immobiliare: case e negozi, prezzi più bassi di dieci anni fa
Per il mondo che ruota intorno al mattone, tra numero di compravendite e prezzo degli immobili, è più appropriato parlare di stagnazione o di valori tornati normali? “Dipende dai punti di vista” dice Pietro Avanzi.
Il coordinatore del Comitato Listino Borsa immobiliare di ProBrixia osserva i dati che confrontano il secondo semestre di quest’anno con il 2013. Risultato? Nel complesso le compravendite sono leggermente in calo (-1,3%): aumenta il settore residenziale (+3,1%) e quello produttivo (da 179 a 256), scendono terziario (-5%) e commerciale (-26%). “Forse - osserva Avanzi - siamo usciti da quella bolla immobiliare che aveva drogato il mercato”.
E, mentre i bassi tassi d’interesse richiesti dalle banche potrebbero far ripartire il mercato delle abitazioni principali, le seconde case scontano il peso della tassa sugli immobili. Quello che cresce “sono gli investimenti stranieri - spiega Avanzi - che sono raddoppiati negli ultimi tre anni: in primis i grandi fondi”. In testa le zone turistiche del Garda (2.250 - 4.700 euro al metro quadrato) e del Sebino (1.700 - 3.000 euro).
I dati di ProBrixia, presentati ieri alla Camera di commercio, fotografano l’evoluzione di mattone e cemento anche nell’ultimo decennio. Per le abitazioni c’è stato un incremento medio dell’1,64 per cento. Tradotto, in undici anni il valore delle case nuove è cresciuto del 17,6 per cento. Un dato in realtà negativo, se si considera che nello stesso arco temporale l’inflazione ha raggiunto il 21,6 per cento. Stesso discorso per i capannoni: dal 2004 il valore è cresciuto del 6%, ma calcolando l’inflazione si arriva a -15.
A Brescia città, se si considerano gli ultimi sei anni, il valore delle case è aumentato in media del 2,3%: l’unica circoscrizione che è diminuita è la ovest (-1,5%). E le imprese edili? Il numero è tornato quello del 2008, ma spesso si tratta di ditte individuali. A scendere, infatti, sono le imprese strutturate.
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