Meglio una casa di un Btp ... parliamone al Meeting Immobiliare!
Al Meeting Immobiliare per comprare casa, per capire cosa c’è in giro, per ragionare su quella che oggi appare quasi una bestemmia: la casa come investimento, comprare qualcosa per affittare o valutare come sia più conveniente comprar casa che starsene in affitto. Intuisco i "buuuu" che gran parte del pubblico potrebbe indirizzare a chi andasse a sostenere una simile tesi. Ma bisogna provarci. Ragionando.
Diciamo subito (e sinteticamente) che se il mercato immobiliare non ha cominciato a risalire, perlomeno ha smesso di scendere. Lo dice la Banca d’Italia che registra un aumento (+32%) delle compravendite anche se - va aggiunto - i prezzi sono ancora cedenti. Ma - ragionevolmente - se aumentano le compravendite, fra qualche mese i prezzi risaliranno. Ora, senza trepestare oltremisura, va detto che il quadro - timidissimamente - sta cambiando.
E cambierà ancor di più e in meglio. Fra qualche giorno, la Bce darà concretamente avvio a quanto annunciato nei mesi scorsi inondando il mercato con liquidità fino a 60 miliardi al mese: un po’ acquisterà titoli di Stato europei, un po’ darà soldi alle banche ad un tasso prossimo allo zero.
I primi effetti già li vediamo: solo con l’annuncio di Draghi, in queste ultime settimane il prezzo dei titoli di Stato è crollato ed i tassi di interesse sono ai minimi storici. Il tasso di un Btp a 10 anni è dell’1,6%, sui 7 anni siete all’1,23%. Lordi. Lo Stato spende meno di interessi e può liberare risorse per fare investimenti; le aziende e i risparmiatori, con i tassi così bassi, saranno incoraggiati ad investire. E se le aziende investono ci sono più posti di lavoro e l’economia, diciamo così, gira di più.
Perchè questo discorso sui titoli di Stato? Perchè i titoli di Stato sono il riferimento (il benchmark) per gli investimenti a medio-lungo termine. Diciamo dunque che oggi un Btp a 10 anni rende netto meno dell’1,5% l’anno. Con 100 mila euro vi prendete 1500 euro di interesse. E la tendenza è verso un calo ulteriore.
Adesso parliamo di case. Scordiamoci la gran corsa alla rivalutazione immobiliare degli anni scorsi. Però - e forse - se il riferimento è dell’1,5% l’anno (l’interesse dei Btp) non è esser fuori di testa immaginarselo.
Ma non consideriamo questo aspetto. Ragioniamo su una casa per affittare, per fare un piccolo investimento. Oggi - con questi prezzi - un medio bilocale in una zona media della città lo trovate sui 70-80 mila euro. Badate bene: non considero i prezzi delle aste immobiliari, perchè si va anche a molto meno. Stiamo su normali prezzi di mercato.
Quanto si può ragionevolmente prendere dall’affitto di un bilocale di questo tipo? Diciamo 330-350 euro al mese. In un anno, dunque, facendo cifra tonda fanno 4 mila euro. Son conti a spanne, ma vicini alla realtà.
Certo: ci sono le tasse, ma se fate la cedolare secca pagate il 10% fino al 2017 e poi andate al 15%. Cedolare secca significa che voi pagate 400 euro l’anno (il 10% dei 4 mila euro di affitto) e vi restano 3600 euro. Ma ci sono ancora tasse, quelle locali. Non sappiamo come sarà nel dettaglio la riforma del catasto (e qualche sorpresa potrebbe esserci) ma oggi in città su quel bilocale dovreste pagare 600-700 euro circa di tasse varie. E vi restano 3 mila euro netti su un investimento da 70-80 mila euro. E fateci pure la tara: è il doppio di un Btp. C’è un rischio, il vero rischio: che l’inquilino non paghi l’affitto. Ma, anche qui, con un quadro economico che migliora questa probabilità cala. Ne parleremo al Meeting Immobiliare del 28 e 29 marzo a Villa Fenaroli di Rezzato. L’ingresso è libero.
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