Rapporto immobiliare: dopo l'anno nero del mattone crescono mutui e disponibilità delle famiglie
Senza dubbio il 2013 sarà ricordato come un anno nero per il mattone, con compravendite che hanno toccato i livelli del 1985. Ma nel mezzo di un panorama desolante, qualche segnale positivo c'è. Nel 2013 è cresciuto infatti l'indice di "affordability" ovvero la disponibilità di accesso all'acquisto delle famiglie, mentre il mercato dei mutui, nei primi mesi di quest'anno, ha registrato un incremento superiore al 20%. A dirlo è il rapporto immobiliare 2014 di ABI e Agenzia delle Entrate.
Il 2013 è stato un anno nero per il mattone. Si sono compravendute circa 406.000 abitazioni, con una flessione del 9,2% rispetto al 2012 che ha riportato il settore ai livelli del 1985. In termini di fatturato la perdita è stata di oltre 8 miliardi, con un giro d'affari inferiore a quello del 2012 (65,7 miliardi contro 75,1).
Le perdite maggiori hanno riguardato le isole (-10,8%) e le aree del centro (-10,3%), a seguire il sud (-9,8%), il nord ovest (-8,8%) e il nord est (-7,5%). A frenare di più è stata la vendita di monolocali (-10,5%) e piccole abitazioni (-95%).
Le città che hanno registrato una flessione maggiore sono state Napoli (-15,2%) e Genova (-10,3%), mentre Roma segue con una discesa del 7,3%. Si è tornati a comprare a Milano, in controtendenza rispetto al panorama nazionale con un +3,4%, e in minima parte anche a Bologna (+1,5%).
E' proprio in questo quadro altamente fragile che si intravedono i primi spiragli di luce, che provengono dal settore dei mutui. Nel 2013 il capitale erogato dalle banche è diminuito del 10,6% rispetto al 2012 (passando da 19,6 miliardi a 17,6 miliardi), ma il trend ancora negativo è lontano dal -43% registrato nel 2012 sul 2011.
E in questo inizio di anno, le banche stanno lentamente riaprendo i rubinetti del credito, con una discesa generalizzata degli spread applicati ai prestiti per la casa. Non a caso, nel primo trimestre del 2014, l'erogazione dei mutui è cresciuta del 20% rispetto allo scorso anno. "I segnali cominciano ad essere positivi", ha detto il direttore generale dell'ABI Giovanni Sabatini che si è inoltre detto "moderatamente ottimista" sulla possibilità che le famiglie tornino ad acquistare.
Tra tanti segni meno, ad aumentare nel 2013 è stato proprio l'indice di "affordability" (un aspetto che varia in funzione del reddito disponibile, i prezzi delle case, la dinamica dei tassi di interesse) che ha registrato un incremento del 6,7% rispetto al 2012, tornando ai livelli del primo semestre del 2006.
Oltre il 50% delle famiglie si dice capace di sostenere l'acquisto di una prima casa. L'andamento positivo dell'indicatore è determinato dalla diminuizione dei prezzi della case e dalla tendenza al ribasso dei tassi dei finanziamenti. Secondo Sabatini, tale indice è "un indicatore della solidità delle famiglie, un elemento fondamentale che ha garantito anche durante questi cinque anni di crisi la tenuta del nostro sistema".
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